10.22.2006

touched for the very first time: (POLITECNICA 23)















e alla fine ce l'abbiamo fatta! ieri pomeriggio gli ultimi accorgimenti e gli ultimi compromessi per riuscire a mettere in strada la mia prima fissa. l'ultimo problema che mi sono trovato ad affrontare, dopo aver cercato per mari e monti il mozzo posteriore della misura giusta, è stata la linea di catena. purtroppo con la guarnitura che avevo a disposizione, una campagnolo 52/39, l'allineamento era tutt'altro che perfetto. l'unica cosa da fare era smontare la corona da 52 e rimontarla dietro. ma per fare questo servivano degli spessori che non riuscivo a trovare. allora stanco di rimandare non ho fatto altro che montare le corone al contrario. 39 davanti e 52 dietro. non credo si possa dire che l'allineamento sia perfetto nemmeno ora, ma perlomeno ci si avvicina molto. a questo punto non mancava che il battesimo su strada. purtroppo la giornata di sabato era grigia e piovosa e non me la sono sentita di iniziare sotto l'acqua. ho aspettato la giornata di oggi per la mia prima uscita su una fissa. la prima difficoltà che si incontra è quella dei pedali. con le gabbiette in metallo toccano per terra, quindi bisogna prestare un po' di attenzione e anche partire risulta essere un po' più complicato che con una bici normale. in ogni caso riesco a mettermi in moto. la sensazione inizialmente è di leggera instabilità, la bici sembra nervosa, ogni tanto scarta di lato senza un motivo apparente. sono un po' teso, stringo forte con le mani sul manubrio, non ho i freni e non sono mai stato su una fissa. con il passare dei minuti le cose vanno meglio. le braccia si rilassano, riesco a controllare la mia velocità sempre meglio. solo una volta l'istinto è stato quello di non pedalare, ma andando cautamente non ha comportato un brusco stop. mi sciolgo sempre di più, riesco ad accelerare quando vedo la strada libera e dritta, mi guardo continuamente attorno. la sensazione adesso è di estrema leggerezza. pedalando di continuo, in un unico flusso di energia, si percepisce la strada in modo diverso. le progressioni dopo un rallentamento e i momenti di accelerazione sono più intensi. viene voglia di spingere, sembra di poterlo fare con estrema facilità. mi muovo ancora con una certa cautela, preferisco prendere ancora un po' di confidenza. nei tratti più tranquilli sento che potrei chiedere molto di più, ma è solo questione di tempo e abitudine. percorro un pezzo di pista ciclabile molto tranquillamente, poi si interrompe e devo andare in strada. rallento un po', le macchine mi passano di fianco e penso per un attimo che non sono ancora del tutto stabile. rallento ma procedo sicuro. riprendo la pista ciclabile e arrivo su un pezzo di pavé. i ciottoli si fanno sentire sulle braccia e sulle mani. cambio posizione e mi alzo un po' sul manubrio. mi accorgo che forse è un po' stretto per le mie braccia, lo trovo scomodo in questa posizione e mi rimetto giù. il pavè finisce e allento un po' la presa delle mani per rilassare un po' i muscoli. sono ancora un po' teso, me ne rendo conto. prendo un paio di vie a caso, senza meta. provando a prendere curve strette e cercando di capire come rallentare all'occorrenza. poi riprendo il pavè. dopo qualche centinaio di metri sento una vibrazione assurda. guardo giù e vedo la gomma a terra. evidentemente ho forato. per fortuna non sono molto lontano da casa e con la bici in spalla torno indietro. ma sono comunque soddisfatto della mia prima fissa!

(in foto la mia prima fissa: POLITECNICA 23)

10.02.2006

stanno arrivando...